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Nannina

Stefania Spanò

Presentazione:

Una città è fatta di strade e di case, di mura e di polvere, di incroci e sacrifici. Di storie. Una vita è fatta di nascite e di perdite, di passi e di sangue, di incroci e sacrifici. Di storie. Quante vite si impastano in una città e quanto una città si misura dalla vita che la percorre? Se una risposta c’è, la si può trovare solo in un racconto. Nannina questo fa: racconta. Perché questo è: una Cuntastroppole. Nelle parole che è capace di regalare alla gente di Secondigliano, vivide e ammalianti, nelle immagini che è capace di suscitare, ruvide e penetranti, un piccolo popolo si ritrova e si comprende, un piccolo mondo non si perde. E non importa che l’impasto sia esagerato o la trama sia intrisa di follia; le stroppole di Nannina offrono un centro a un mondo lasciato in periferia. Nelle sue storie scalene il racconto di cinquant’anni di una città che cresce scomposta; nelle pause della sua esistenza, le ombre di un luogo dimenticato e ferito, dove il sangue sparso si fa silenzio. Ma sangue non significa solo male e nelle vene di Stephanie, la nipote di Nannina con il nome di una principessa di carta, scorre potente la stessa necessità di trovare le parole per spiegare, per curare, per capire; per affrontare una realtà cruda e insensata. Perché la follia di un posto abbandonato alla propria violenza può trovare equilibrio solo nell’esplosione di un racconto libero.
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