
Splendori Bizantini e Antichi Tesori
Iniziativa 250408 - Sezione Cesena-Faenza
Visita guidata notturna nei luoghi più affascinanti di Ravenna, tra mosaici, arte e storia: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia e la Domus dei tappeti di pietra.
Proposta:
Scopriremo Ravenna e i suoi monumenti in una luce nuova, quella del tardo pomeriggio e della sera, quando la città si fa più silenziosa, le temperature più miti e la bellezza dei mosaici sembra brillare ancora di più.
Potremo visitare alcuni dei monumenti più iconici della città: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia e la Domus dei Tappeti di Pietra, quando l’afflusso di turisti è minore e l’atmosfera più rilassata. Un’occasione per assaporare con calma la bellezza dei mosaici, esplorare dettagli spesso trascurati, ascoltare il racconto delle guide e lasciarci sorprendere e conquistare dall'atmosfera di forte suggestione.
Basilica di San Vitale,
Commissionata sotto il dominio dei Goti al tempo dell’arcivescovo Ecclesio (525-526 d.C.), grazie alla considerevole somma di 26 mila soldi d’oro messa a disposizione dal banchiere Giuliano Argentario, fu terminata quasi vent’anni dopo, durante il regno dell’imperatore Giustiniano.
Fu consacrata dal vescovo Massimiano nel 547 d.C. e dedicata a San Vitale, un martire dei primi secoli del Cristianesimo.
Leggenda vuole che il luogo della costruzione non fosse stato scelto a caso. Sembra che qui si trovasse un sacello (V sec.) in cui erano state custodite le spoglie di Vitale.
Inoltre l’area era una zona privilegiata, immediatamente fuori dal circuito murario di età romana, ricca di domus signorili, ma anche suggestivi complessi come quello della Basilica di Santa Croce e l’annesso Mausoleo di Galla Placidia.
Appena entrati all’interno della basilica, lo sguardo viene catturato dalle stupende decorazioni musive dell’abside e dagli ampi volumi che l’edificio sprigiona, nonché dall’imponente volta centrale affrescata nel XVII secolo. La luce filtra dalle finestre creando con le decorazioni in mosaico e le superfici in marmo e pietra strani e suggestivi effetti. I capitelli a cesto riccamente decorati abbelliscono con le loro lavorazioni le sommità delle colonne.
L’interno, al di sopra dei pregiati marmi, è motivo di stupore e sorpresa: si può ammirare, infatti, uno splendido esempio di mosaico parietale con uno sviluppo in verticale che conferisce alla basilica l’aura imperiale e rappresentativa del potere politico e religioso dell’epoca.
Se nel presbiterio i personaggi tratti da episodi dell’Antico e Nuovo Testamento ci appaiono plastici e in un contesto terreno, le figure rappresentate nell’abside, gli imperatori Teodora e Giustiniano, l’arcivescovo Massimiano, si stagliano invece ieratiche su un fondo aureo, quasi astratto, trasmettendo al fedele l’energia trascendente e metafisica della Chiesa, ma anche la forza dogmatica e politica della concezione religiosa di Giustiniano.
Da non perdere sul pavimento nell’area del presbiterio di fronte all’altare, la rappresentazione di un labirinto a forma circolare, interamente realizzato a marmo. Trovarne la via d’uscita è già un atto di rinascita
Mausoleo di Galla Placidia
Commissionato nella prima metà del V secolo d.C. dall’imperatrice Galla Placidia, figlia di Teodosio e sorella dell’imperatore Onorio, nonché imperatrice reggente per conto del figlio Valentiniano III, questo piccolo mausoleo doveva servire come sua “ultima dimora” in cui essere seppellita assieme al fratello e al marito, Costanzo III, sposato in seconde nozze. Non fu però mai utilizzato per questo scopo: nel 450 d.C. la donna morì difatti a Roma e fu là seppellita.
Visto dall’esterno l’edificio appare molto sobrio: una pianta a croce latina di piccole dimensioni con una cupola nascosta da un tiburio a torretta quadrata all’incrocio di quattro bracci. Doveva essere molto più alto di quanto oggi lo percepiamo. A causa del fenomeno della subsidenza (il progressivo sprofondamento del suolo che caratterizza gran parte del territorio di Ravenna), il mausoleo infatti oggi appare interrato di circa un metro e mezzo.
Entrando all’interno si è subito rapiti dall’atmosfera magica che le decorazioni in mosaico riescono a trasmettere, enfatizzate dalla luce dorata che filtra attraverso le finestre di alabastro. La parte inferiore è rivestita da marmi gialli; mentre la zona superiore è interamente ricoperta da mosaici che ricoprono pareti, archi, lunette e cupola. A cavallo tra la tradizione artistica ellenistico-romana e quella cristiana, i temi iconografici rappresentati sviluppano, a più livelli interpretativi, il tema della vittoria della vita eterna sulla morte.
Al centro della cupola, in un immenso cielo stellato, appare in tutto il suo splendore una croce latina dorata, simbolo di Cristo Sole Nascente. Attorno ad acclamarlo i quattro Esseri dell’Apocalisse. Nelle lunette, invece, gli apostoli contornati da colombe e zampilli d’acqua, a simboleggiare la Grazia che attinge alla Fonte Divina. Seguendo la stessa metafora, nelle lunette a Est e Ovest, i cervi si abbeverano all’acqua sacra del battesimo circondati da un paradisiaco giardino mentre, nella lunetta di fronte all’ingresso, accanto a una graticola in fiamme, appare San Lorenzo Martire. Sopra l’ingresso, il mosaico più pregiato: il Cristo Buon Pastore tra le sue pecore. Mirabili, dovunque, le decorazioni floreali e geometriche che trasformano la penombra del monumento in un inno alla luce e la sua visita in una preghiera alla Vita Eterna.Infine, i tre sarcofagi in marmo vuoti: uno, piuttosto semplice, di epoca romana (quello del braccio centrale) e due di età paleocristiana (IV e V secolo), decorati lateralmente con la figura dell’agnello, uno dei simboli più antichi di Cristo.
Domus dei Tappeti di Pietra
Tra il 1993 e il 1994 la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, interrompendo i lavori per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo, riportò alla luce nei pressi di via D’Azeglio un complesso di strutture edilizie databili tra l’età romana repubblicana e il periodo bizantino.
In particolare, quello che spiccò tra le stratigrafie archeologiche fu un complesso di ben 700 mq, composto da 14 ambienti e 2 cortili, riferibile al VI secolo d.C., sicuramente afferente a una famiglia abbiente della città, visto lo sfarzo dei materiali rinvenuti contestualmente. Passerelle sopraelevate consentono di percorrere tutto il perimetro del sito archeologico e ammirare da vicino i meravigliosi mosaici pavimentali che lo caratterizzano. In particolare durante l’opera di musealizzazione si è privilegiato esporre le fasi della ricca residenza bizantina in cui oggi è ben visibile l’accorpamento di due diversi edifici, originariamente separati da una strada romana di cui si vede ancora parte del lastricato. Tutte le stanze dell’edificio erano pavimentate in tarsia di marmo o in tessere policrome con raffinate geometrie e inserti figurati. Tra questi il grande salone di ricevimento, al cui centro assolutamente da non perdere è la raffigurazione a mosaico delle stagioni (Danza dei Geni delle Stagioni) danzanti in circolo al suono di un musico (Pan). Si riconoscono l’Autunno (di spalle), la Primavera a sinistra, l’Inverno coperto da un cappuccio e infine si intuisce un accenno dell’Estate, decorazione purtroppo andata perduta. Notevole anche la rappresentazione di un pastore, forse un Buon Pastore, afferente però a un edificio più antico.
Agenda programma:
Ore 20 ritrovo partecipanti davanti all'ingresso monumentale della Basilica di San Vitale, incrocio via Argentario/via San Vitale, in pieno centro storico. Raggiungibile a piedi in 15 minuti dalla stazione ferroviaria e a 10 minuti dal punto ifnormativo turistico di Piazza San Francesco. Il parcheggio più vicino è Largo Giustiniano
Ore 20.10 inizio visita guidata (durata 1 ora 30 minuti)
La quota comprende:
Ingressi e visita guidata notturna della Basilica di San Vitale, del Mausoleo di Galla Placidia e della Domus dei Tappeti di Pietra.
Radioguida con attacco jeck per le cuffiette.
La quota non comprende:
Per aderire all'iniziativa è necessario essere socio FITeL e sottoscrivere l'assicurazione: la tessera (costo 1 euro per Famigliari conviventi ed Aggregati) e l'assicurazione (costo 3,5 euro per Soci, Famigliari conviventi ed Aggregati) hanno validità annuale (anno civile) e vengono attivate in occasione della prima partecipazione ad iniziative del CRAL.
Assicurazione:
Si ricorda che con il tesseramento a FITeL (costo 1 euro) e l'adesione alla polizza (costo 3,5 euro) - con validità anno civile - addebitate in occasione della prima iniziativa, sono previste le seguenti coperture assicurative:
a) Infortuni occorsi durante attività del CRAL - FITeL, comprese quelle sportive dilettantistiche; invalidità permanente: massimo 30.000 euro; morte: massimo 30.000 euro; spese sanitarie: massimo 2.500 euro con franchigia di E 100, salvo una franchigia pari al 20% (minimo 150 euro) nel caso di strutture private.
b) Responsabilità Civile verso Terzi dei soci FITeL: la garanzia è prestata per tutti gli iscritti FITeL relativamente alla Responsabilità Civile verso Terzi per la partecipazione alle attività svolte dal socio e previste dallo statuto del CRAL e della FITeL. Massimali: 300.000 euro per ogni sinistro, per persona e per danni a cose o animali.
Copie integrali delle polizze sono consultabili e prelevabili in formato pdf ai seguenti link:
Note:
Collaborazione tecnica visit Ravenna.
Ad avvenuta conferma della realizzazione dell'iniziativa, non sarà possibile il rimborso della quota in caso di mancata partecipazione.
La quota di partecipazione, unitamente ad eventuali costi aggiuntivi riferiti ad extra non inclusi nella quota, pagati dal Cral in nome e per conto del partecipante, potranno costituire oggetto di conguaglio al termine dell'iniziativa. Per contro, ovviamente, sarà previsto una riduzione della quota e/o del contributo originariamente indicato a fronte di minor costi accertati.