Severiano, giovane romano di famiglia patrizia, ricco quindi, nato pagano, che ha tutto per poter trascorrere una vita tranquilla e brillante, scopre il Cristianesimo. Si converte e vede chiaramente nella incompatibilità profonda che esiste fra la sua nuova fede religiosa e la romanità. Egli crede nella parola di Cristo come fatto rivoluzionario, totalmente estraneo alle contaminazioni del potere. Ma a poco a poco osserva che un moto quasi impercettibile avvicina la Chiesa all'Impero o forse viceversa. Il rigore evangelico di Severiano ne è esasperato. Si scaglierà perciò contro i patrizi ch'egli considera sinonimo di corruzione, scegliendo per sé - coerentemente - un rigore assoluto anche nella propria vita privata. Sullo sfondo del suo dramma umano e ideologico scorrono, magistralmente concertati, gli eventi storici del III secolo dopo Cristo: da Diocleziano a Costantino.